domenica 17 giugno 2007

Qualcuno che la pensa come noi su Mario Tozzi...

Vi segnalo, come già fatto da altri, il libro di Tom Bethell, giornalista americano, che ha il coraggio, nell'epoca del conformismo elevato a regola di vita, di dire come stanno le cose uscendo al di fuori della solita (e falsa) nenia ambientalista e scientista. Consiglio vivamente l'acquisto del libro, dal titolo “Le balle di Newton. Tutta la verità sulle bugie della scienza” ed edito da Rubettino. In più in questo libro troverete una simpatica ed, ahimè, condivisibile definizione di Mario Tozzi. Mario Tozzi è lo scienziato/presentatore, quello col picozzo sempre in mano per capirci, che ebbe a dire di voler vedere il cardinale Ruini su un piatto d'argento e con una patata in bocca... Odio anticristiano portato ai massimi livelli, come si può immaginare.
Vi posto un pezzo dell'introduzione, preso dall'articolo di Graziano Girotti su L'opinione di ieri: "Per inquadrare il problema in Italia – scrive Guglielmo Piombini nella prefazione, dopo essersi occupato anche della traduzione del volume - possiamo pensare ad un personaggio onnipresente sui media come Mario Tozzi, che quotidianamente dispensa al pubblico le sue ‘verità scientifiche’ ecologiste, maltusiane, anticristiane e anticapitaliste, e che è solito rispondere ai critici ostentando con arroganza le sue credenziali di scienziato. In realtà gli ambientalisti come Tozzi il più delle volte non fanno scienza, ma politica. Lo scienziato, per essere tale, dovrebbe essere in grado di azzeccare, almeno qualche volta, una previsione. Il valore predittivo della pseudo-scienza sbandierata dagli ambientalisti radicali è invece praticamente nullo: sono ormai quarant’anni che sbagliano una previsione dopo l’altra, senza avere mai fatto ammenda”.
Faccio di meglio: incollo qui stesso l'articolo in versione integrale, è illuminante leggerlo almeno quanto è utile rifletterci su...
Buona serata.


Dal nucleare al riscaldamento globale, dall'Aids all'estinzione delle specie animali, passando per le cellule staminali, la clonazione e l'insegnamento dell'evoluzione, l'autore americano Tom Bethell demolisce gli assiomi più granitici.
Il titolo, ruspante e perentorio come una scudisciata, ti prende alla gola e non ti molla più. “Le balle di Newton. Tutta la verità sulle bugie della scienza” (edito da Rubbettino e nelle librerie da pochi giorni) mantiene quello che promette: smascherare le sciocchezze – tante – scritte e dette sulle emergenze del pianeta. Dal nucleare al riscaldamento globale, dall’Aids all’estinzione delle specie animali passando per le cellule staminali, la clonazione e l’insegnamento dell’evoluzione.
L’autore, l’americano Tom Bethell, editorialista dell’ “American Spectator” e collaboratore di testate come il “New York Magazine” e l’ “Atlantic Monthly”, demolisce in modo irriverente gli assiomi più granitici. Beninteso, non si tratta di un libro contro la scienza, ma una difesa del corretto metodo scientifico dagli abusi che vengono compiuti in suo nome. Una guida che si fonda su fatti e non su chiacchiere, insomma. Bella e istruttiva, come direbbe qualcuno.
Bethell è uno dei pochi scrittori, insieme a Michael Crichton, che in questi anni hanno avuto il coraggio di denunciare l’uso distorto della scienza da parte di ciarlatani che ingannano i giornalisti creduloni e scatenano isterie di massa, allo scopo di ottenere pubblicità, potere politico e finanziamenti statali. La caratteristica immancabile di queste “crisi imminenti”, infatti, è quella di richiedere sempre più interventi dello Stato, e mai di meno.
“Per inquadrare il problema in Italia – scrive Guglielmo Piombini nella prefazione, dopo essersi occupato anche della traduzione del volume - possiamo pensare ad un personaggio onnipresente sui media come Mario Tozzi, che quotidianamente dispensa al pubblico le sue ‘verità scientifiche’ ecologiste, maltusiane, anticristiane e anticapitaliste, e che è solito rispondere ai critici ostentando con arroganza le sue credenziali di scienziato. In realtà gli ambientalisti come Tozzi il più delle volte non fanno scienza, ma politica. Lo scienziato, per essere tale, dovrebbe essere in grado di azzeccare, almeno qualche volta, una previsione. Il valore predittivo della pseudo-scienza sbandierata dagli ambientalisti radicali è invece praticamente nullo: sono ormai quarant’anni che sbagliano una previsione dopo l’altra, senza avere mai fatto ammenda”.
Qualche assaggio tratto da “Le balle di Newton”. Uno dei casi più eclatanti ricordati da Bethell è quello del trattato di Kyoto sulla riduzione delle emissioni che provocano il cosiddetto effetto serra. Pochi infatti sanno che le teorie che attribuiscono a cause umane il presunto riscaldamento globale non hanno alcun fondamento scientifico sicuro, e che l’applicazione rigorosa di questo protocollo avrebbe delle ripercussioni devastanti sulle economie dei paesi industrializzati. Secondo una stima dell’International Council for Capital Formation in un paese come l’Italia il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto potrebbe causare la perdita di oltre 200 mila posti di lavoro nel 2010, mentre il prezzo dell’elettricità potrebbe salire del 13 per cento e quello del gas del 44 per cento. Tutto questo per far scendere di qualche grado la temperatura nel 2100!
Le politiche climatiche proposte per fronteggiare il riscaldamento globale sono espressione di una smisurata presunzione. In realtà non si conoscono perfettamente tutti i fattori climatici che interagiscono in maniera complessa e imprevedibile; le attuali tecniche di misurazione del clima non sono pienamente affidabili; non si sa con certezza se il riscaldamento è provocato dalle emissioni umane o dai fattori naturali; è molto difficile prevedere le conseguenze del cambiamento climatico, calcolare con precisione l’entità dei danni provocati dal riscaldamento globale, e comparare i costi e i benefici delle politiche climatiche con quelli della loro assenza; infine, è fortemente dubbio che gli obiettivi climatici possano essere realizzati per mezzo di quei sistemi di pianificazione politico-burocratici che hanno sempre fatto fiasco in ogni precedente occasione.
La campagna allarmista ha finora dato i frutti sperati, se si tiene conto che solo i contribuenti americani versano 4 miliardi di dollari all’anno nelle tasche degli scienziati e dei burocrati che lavorano attorno al problema del riscaldamento globale. Che ne sarebbe dei loro budget, impieghi e avanzamenti di carriera se risultasse che l’aumento della temperatura si deve a cause naturali che l’uomo non può controllare?
Altre balle sono state divulgate a piene mani a proposito del DDT, un insetticida formidabile messo al bando nel 1972. Proprio questa sua eliminazione dal mercato ha provocato nel Terzo Mondo la morte per malaria di milioni di persone. Ma qualche volta le bugie hanno le gambe corte, per fortuna. Nel settembre 2006 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato di aver mutato il suo orientamento, e di essere favorevole all’uso del DDT e di altri insetticidi nelle aree africane minacciate dalla malaria. Resta del tutto gonfiata, invece, l’ecatombe di Aids nell’Africa subsahariana. Bethell rivela che l’epidemia di Aids è stata completamente inventata per ragioni politiche durante una conferenza internazionale svoltasi a Bangui, in Centrafrica, nel 1985.
Da allora, mentre gli “esperti” prevedevano puntualmente scenari da peste nera e cadaveri a montagne, la popolazione dei paesi dell’Africa meridionale ha avuto la più alta crescita del mondo, passando da 434 a 733 milioni. Come nota ancora Piombini, “in vent’anni la terribile piaga ha incrementato la popolazione del 70 per cento, in un numero pari all’intera popolazione degli Stati Uniti. Sui giornalisti africani che hanno tentato di indagare meglio la faccenda è caduto l’ostracismo generalizzato”. Graziano Girotti (L’opinione, 16 giugno 2007)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Good for people to know.